Il mio viaggio in Grecia 2015-14. Di nuovo ad Atene

Siamo giunti all’ultima puntata del mio racconto di viaggio ed esso non poteva che concludersi laddove era iniziato, cioè ad Atene. Cena con vista Acropoli, poi passeggiata attorno a questa e ai suoi monumenti illuminati ed infine sosta sull’Areopago insieme a tanti giovani Ateniesi, osservando uno splendido panorama: il colle del Filopappo, la Pnice, l’Agorà, il Licabetto…

1: il mio ristorantino preferito, subito alle spalle dell’Acropoli.

 

2: il Partenone visto dalla parte dell’Odeion di Erode Attico.

 

3: Atene by night dall’Areopago (dal vivo è molto meglio). In alto a destra è il Licabetto, subito sotto l’area dell’Agorà.

 

Ancora non soddisfatto, l’ultimo giorno mi alzo di buon’ora e mi avvio fuori dal mio albergo situato nel quartiere della Plaka. Ripasso davanti alla casa di Schliemann/Museo Numismatico, all’università, che pare un vero e proprio tempio del sapere, e giungo infine al Museo Epigrafico di Atene.

4: la casa che Heinrich Schliemann costruì per sè e la sua consorte ateniese Sophia Engastromenou.

5: la facciata monumentale dell’Università di Atene.

Pare un po’ dismesso rispetto al vicino Museo Archeologico e in effetti il custode, un po’ sorpreso, si affretta a dirmi che il Museo si trova poco distante. Quando gli dico che voglio proprio visitare QUEL MUSEO diventa invece molto sorpreso, ma, dopo un attimo di smarrimento, si affretta ad accendermi le luci della prima sala da visitare. Ho persino un accompagnatore privato che mi spegne e accende le luci!

I PRIMORDI DELLA SCRITTURA ALFABETICA

La più antica iscrizione su pietra dall’Acropoli di Atene risale all’VIII secolo e ha un aspetto piuttosto diverso dal greco che siamo abituati a vedere…

6: graffito bustrofedico dell’VIII secolo dall’Acropoli.

LE ORIGINI DI UN IMPORTANTE FESTIVAL DELL’ANTICHITA’

Un’interessante iscrizione , con alfabeto arcaico e andamento bustrofedico, ricorda la realizzazione del dromos (la pista) per gli agoni sportivi delle prime Grandi Panatenee , con Pisistrato nel 566 a.C, in onore di Atena (qui indicata coll’epiteto Glaucopide – dall’occhio di civetta) da parte di ieropei, della maggior parte dei quali si conserva il nome.

7: iscrizione relativa alle prime Grandi Panatenee.

FAMOSI SCULTORI

Su un altro blocco di marmo che fungeva da base per una statua dedicata da tali Aristione e Pasia leggiamo il nome dello scultore Egia (con una gamma arcaica che pare una lambda), che fu maestro nientemeno che del famosissimo Fidia.

8: base di statua recante il nome dello scultore Egia di Atene.

UN ILLUSTRE POETA PARLA DI UNA DELLE BATTAGLIE PIU’ FAMOSE DELLA STORIA

Eccezionale il distico elegiaco  (vedi 64) realizzato dal grande poeta Simonide di Ceo per i caduti corinzii della battaglia di Salamina del 480 a.C. e ricordato da vari autori tra i quali Plutarco (De Herodoti malignitate, 39).

“[O straniero], dimorammo nella città di Corinto [ricca d’acqua;
ora Salamina, l’isola di Aia]ce, [ci ospita].”

9: epitaffio per i Corinzii morti nella battaglia di Salamina.

 EPIGRAFI E STORIA ANTICA

10: trittico di alleanze tra Atene e (da sinistra a destra) Lentini nel 433/2, il tiranno Dionisio di Siracusa nel 368/7 e persino Sparta nel 266/5 a.C.

E’ proprio il caso di dire: carta canta, ma pietra ancor di più! Gli antichi infatti scrivevano su pietra gli atti pubblici, da un lato per farli conoscere immediatamente, ma dall’altro anche per garantirne la conservazione nel tempo. Una fortuna per lo storico! Anche perchè è perlopiù possibile datarli all’anno.

Nonostante l’imponenza di questi pietroni, in realtà le alleanze venivano stracciate molto spesso e i nemici di oggi diventavano gli amici di domani…

Dunque è un bel museo? No.

Ma allora perchè visitarlo? In fondo si tratta solo di quattro sassi con delle scritte incomprensibili.

Purtroppo si sta affermando sempre più l’idea dell’antichità come “grande bellezza”. Il mondo antico era tutt’altro che bello, così come la stragrande maggioranza delle testimonianze che ci ha lasciato. Certo era capace di generare anche meraviglie nel campo, che un po’ genericamente e anacronisticamente, potremmo definire artistico, ma sarebbe sbagliato interpretarlo solo alla luce di queste ultime. Sarebbe come voler capire il ‘900 basandosi esclusivamente sulle opere di Picasso e Dalì!

Durante questo mio viaggio ho visitato molti luoghi e ho visto molte cose che di apprezzabile da un punto di vista estetico avevano ben poco (il teatro di Pella o il sito della battaglia di Maratona ad esempio), ma che nonostante ciò sono stati capaci di trasmettere emozioni senza pari.

Anche le epigrafi, da quelle pubbliche legate ai fatti e ai personaggi più noti, a quelle private degli uomini più umili, generano queste stesse sensazioni per la loro capacità di consegnarci messaggi direttamente dal passato.

Dunque sì, vale la pena di visitarlo anche se brutto.

E con quest’ultima bellezza si conclude, finalmente, il resoconto del mio splendido viaggio in Grecia. Sperando di aver invogliato qualcuno a farne uno simile, grazie a tutti quelli che ne hanno seguito le tappe su questo blog!

 

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